Il partito SDSM ha rilasciato una dura reazione contro il Ministro della Cultura Zoran Ljutkov, accusandolo di gestione disastrosa del settore e chiedendo le sue dimissioni immediate. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancata erogazione degli stipendi di marzo a oltre 3.000 operatori culturali e l’annuncio di una possibile vendita in concessione di beni del patrimonio culturale.
SDSM ha definito questa situazione come il fondo, un abbandono istituzionale della cultura, dei suoi lavoratori e del patrimonio culturale del paese. Il partito si schiera dalla parte dei cittadini e si oppone fermamente alla distruzione del patrimonio culturale.
Le richieste specifiche di SDSM includono le dimissioni e l’assunzione di responsabilità politica da parte di Ljutkov per il caos generato nel settore culturale, il ritiro delle dichiarazioni sulla privatizzazione del patrimonio culturale e il pagamento immediato degli stipendi di marzo per tutti gli operatori culturali.
Il partito ha espresso preoccupazione riguardo alle intenzioni di VMRO-DPMNE, chiedendosi se il partito al governo desideri che i luoghi sacri macedoni finiscano in mani straniere per profitto personale. SDSM ha sottolineato che la cultura e il patrimonio culturale non sono merci, non sono affari e l’archeologia non è un appezzamento di terreno.
Il comunicato di SDSM si conclude con un monito: “Questo paese ha un popolo che ricorda – e che non dimentica”.