Dopo la sparatoria mortale avvenuta vicino a Bit Pazar, che ha causato la morte di un uomo di 31 anni, è scoppiato un acceso scambio di accuse tra i principali partiti politici macedoni. L’SDSM (Unione Socialdemocratica di Macedonia) ha accusato il sistema di sicurezza di essere al collasso e ha chiesto le dimissioni del Ministro dell’Interno, Panče Toškovski.
VMRO-DPMNE (Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone – Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone), il partito al governo, ha risposto affermando che il sistema di sicurezza era stato gravemente compromesso durante il periodo in cui l’SDSM era al potere. Il partito ha aggiunto che le istituzioni stanno finalmente funzionando e reprimendo la criminalità.
L’SDSM ha dichiarato che la sicurezza è seriamente compromessa e ha ribadito la richiesta di dimissioni di Toškovski, affermando che “il caos regna nelle strade e la sicurezza dei cittadini è gravemente compromessa”. Il partito ha criticato Toškovski per aver, a loro dire, “maltrattato i cittadini e sporto denunce penali per post su Facebook”, mentre “bande criminali gli inviano un messaggio che non controlla la sicurezza e non hanno paura di lui”.
VMRO-DPMNE ha replicato accusando l’SDSM di aver trasformato il paese in un “paradiso per criminali e narcotrafficanti di livello mondiale” durante il suo mandato. Hanno affermato che durante il mandato dell’allora Ministro dell’Interno Oliver Spasovski, “sono stati rilasciati passaporti macedoni a criminali, narcotrafficanti e persino membri dell’ISIS”.
Il partito al governo ha concluso che gli attacchi dell’SDSM sono dovuti al fatto che i criminali stanno finalmente affrontando la giustizia. Hanno sostenuto che “il sistema sta iniziando a funzionare, i criminali vengono arrestati e chiunque abbia violato la legge sarà ritenuto responsabile”, aggiungendo che “l’SDSM ha paura proprio perché la legge ora si applica a tutti, senza eccezioni”.