Il Primo Ministro della Macedonia del Nord, Hristijan Mickoski, ha denunciato un nuovo scandalo di intercettazioni illegali che coinvolgerebbe figure legate a un precedente governo. Durante il suo discorso per la festa dell’Indipendenza, Mickoski ha affermato che tali pratiche minacciano le fondamenta della democrazia e l’ordine costituzionale del paese.

Mickoski ha sottolineato che il problema non è la declassificazione dei materiali intercettati, ma come impedire che tali abusi si ripetano in futuro. Ha rivelato di essere stato personalmente vittima di intercettazioni, insieme alla sua famiglia, inclusi i suoi figli.

Secondo Mickoski, il sistema di intercettazioni illegali è attivo dagli anni ’90 e gestito dalla stessa struttura e dalle stesse persone vicine a un precedente governo. Ha definito queste azioni come un attacco alla democrazia e all’ordine costituzionale, con conseguenze devastanti per intere generazioni e per la sicurezza del paese.

Il Primo Ministro ha assicurato che tutto il materiale in possesso delle istituzioni riguardante le intercettazioni illegali è stato consegnato alla procura. Nonostante la sfiducia nelle capacità dell’ufficio del pubblico ministero, il governo seguirà da vicino il caso per garantire che non venga insabbiato.

Mickoski ha concluso affermando che la questione della responsabilità è fondamentale per il futuro del paese. Ha promesso di fare luce su questo “nodo gordiano” per garantire la sopravvivenza dello stato e prevenire ulteriori abusi.