La Banca Mondiale ha rivisto al ribasso le previsioni di crescita economica per la Macedonia del Nord, indicando che il paese si trova in fondo alla classifica regionale per il 2025. La proiezione per il 2025 è stata ridotta dal 3,0% al 2,6%, e anche le aspettative per il 2026 sono state riviste al ribasso, passando dal 3,2% al 2,7%.
Fatmir Bitići, esponente di SDSM, ha sottolineato che queste revisioni sono basate su dati economici reali e non su promesse politiche. Ha inoltre evidenziato che la Macedonia del Nord ha la proiezione di crescita più bassa nella regione dei Balcani occidentali per il 2025, inferiore alla media regionale del 3,2%.
La Banca Mondiale ha anche segnalato un aumento del deficit fiscale, un indebolimento della posizione commerciale e un rallentamento nominale dell’inflazione nel paese, identificando pressioni sui prezzi interni che rappresentano ulteriori rischi per la stabilità del potere d’acquisto. Secondo Bitići, questi fattori suggeriscono che lo spazio per una rapida ripresa economica è più limitato di quanto il governo stia comunicando pubblicamente.
Bitići ha criticato le proiezioni governative di crescita del 3,7% o addirittura del 4%, definendole più simili a supposizioni che a risultati di analisi economiche. Ha sottolineato che gli indicatori macroeconomici attuali, come la produzione industriale instabile e i problemi di liquidità delle aziende, non supportano tali previsioni.
Ha aggiunto che i fondi provenienti dal prestito ungherese, destinati al settore privato e ai comuni, non si sono ancora tradotti in dati aggregati positivi. Inoltre, ha evidenziato la bassa realizzazione delle spese in conto capitale a livello centrale e comunale, che rende improbabile una crescita del PIL superiore al 3%.
Bitići ha concluso affermando che la politica economica attuale del governo non favorisce una crescita del PIL sana e sostenibile superiore al 3%, e che le aspettative del governo superano le sue capacità.