Numerosi dipendenti di istituzioni culturali hanno protestato oggi a mezzogiorno davanti al Ministero della Cultura, a causa del mancato pagamento degli stipendi di marzo. I manifestanti temono di dover trascorrere le festività pasquali senza la retribuzione dovuta.
I lavoratori chiedono il rispetto del contratto collettivo, che prevede un aumento salariale del 10% per far fronte all’aumento del costo della vita.
Mentre manifestavano davanti al Ministero della Cultura, i dipendenti hanno dichiarato che il mancato pagamento dello stipendio non è solo una frode amministrativa, ma anche un tradimento legale e morale. Hanno accusato il governo di continuare la tradizione dei governi precedenti, motivo per cui sono costretti a protestare ogni aprile.
Il Ministero della Cultura ha annunciato nuove modalità di calcolo degli stipendi.
“Sono arrivate nuove linee guida, questo 10% del contratto collettivo generale viene calcolato in modo diverso”, ha affermato Vera Atanasovska, presidente di SCRM. “Abbiamo ricevuto una notifica dai servizi di contabilità secondo cui il Ministero ha presentato nuove linee guida per il calcolo degli stipendi, che le precedenti, in cui lo stipendio veniva calcolato secondo il Contratto collettivo e altri accordi, non sono più valide. Al momento, le istituzioni non agiscono secondo le nuove linee guida perché non è chiaro a nessuno cosa fare al momento. Speriamo di ricevere linee guida più dettagliate e speriamo di ricevere lo stipendio di marzo almeno prima delle vacanze del Primo Maggio”.
I dipendenti delle istituzioni culturali, che non hanno ancora ricevuto lo stipendio di marzo, hanno ricevuto il pieno sostegno della Federazione dei Sindacati della Macedonia (SSM). Il presidente della SSM, Slobodan Trendafilov, ha detto all’attuale Ministro della Cultura, proprio come al ministro precedente, che con la protesta la gente della cultura è venuta dalla gente incivile del Governo. “Mi dispiace che fino a ieri il ministro fosse seduto spalla a spalla con voi, ma come ministro con uno stipendio aumentato del 79%, sta combattendo contro i vostri stipendi previsti dai contratti collettivi, cosa che personalmente ritengo vergognosa”, ha detto il presidente di SSM, Trendafilov.
Trendafilov ha invitato i dipendenti delle istituzioni culturali ad unirsi alla protesta della SSM il 1° maggio.
La protesta dei lavoratori della cultura si è conclusa con cori di “Giustizia, giustizia” e cantando l’inno nazionale, affermando di essere scesi in piazza perché il Ministero non li ascolta quando si rivolgono ad esso attraverso le istituzioni.