La SDSM (Unione Socialdemocratica di Macedonia) accusa la Presidente Gordana Siljanovska-Davkova di agire come portavoce del partito VMRO-DPMNE (Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone – Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone) anziché difendere gli interessi statali. Questa presa di posizione arriva in seguito alle dichiarazioni della Presidente riguardo alla risoluzione con “linee rosse” proposta dall’opposizione.
Secondo la SDSM, Siljanovska-Davkova, invece di favorire un consenso nazionale in un momento cruciale per l’integrazione europea, ha criticato l’iniziativa del partito volta a definire posizioni statali chiare e linee invalicabili. Il partito socialdemocratico sottolinea che il ruolo del Presidente dovrebbe essere quello di un elemento di stabilità e unificazione, non di amplificatore delle posizioni del governo e della propaganda di Hristijan Mickoski.
La SDSM sostiene che la risoluzione proposta mira a consentire al paese di adottare una posizione univoca e definita su questioni legate all’integrazione europea e ai negoziati con l’UE. Tale approccio, secondo il partito, è non solo legittimo ma anche necessario per tutelare gli interessi dello Stato e la dignità dei cittadini.
Inoltre, la SDSM critica la Presidente per non aver assunto il ruolo di facilitatore del dialogo nazionale che le compete costituzionalmente e politicamente. Il partito lamenta l’assenza di iniziative concrete, risultati diplomatici significativi e posizioni unificanti da parte di Siljanovska-Davkova, accusandola di aver trascorso l’anno dedicandosi a protocolli culturali e concerti, mentre il paese affronta sfide importanti.
La SDSM ribadisce il proprio impegno verso il percorso di adesione all’UE e la volontà di continuare a lavorare per il consenso. Tuttavia, dichiara che non rimarrà in silenzio di fronte all’atteggiamento distruttivo di una Presidente che, a suo dire, sembra più un oratore da comizio che una figura statale.