Il Forum Giovanile dell’Alleanza per gli Albanesi (AA) ha espresso profonda preoccupazione e indignazione per quella che definisce una continua “de-albanizzazione” dell’amministrazione pubblica nella Macedonia del Nord. Secondo l’AA, i dati recenti sull’occupazione nelle istituzioni statali indicano una discriminazione sistematica e intenzionale contro gli albanesi, che sarebbero esclusi da opportunità di lavoro e promozione.
L’AA sostiene che su un totale di 205 assunzioni e promozioni recenti in varie istituzioni statali, tra cui l’Ufficio di Statistica, l’Archivio di Stato, l’Amministrazione delle Entrate Pubbliche, il Ministero della Cultura, il Registro Centrale, la Dogana e diverse centrali idroelettriche, solo due albanesi sono stati assunti o promossi, rispetto a 205 macedoni. Questa sproporzione, secondo l’AA, è un chiaro indicatore di una politica deliberata volta a ridurre la rappresentanza degli albanesi nell’amministrazione.
L’AA punta il dito contro il Primo Vice Primo Ministro, Izet Medziti, accusandolo di non aver protetto gli interessi e la rappresentanza degli albanesi nel governo. Secondo l’AA, la sua inerzia di fronte a questa presunta discriminazione lo rende responsabile di un “pericoloso processo anti-albanese e anti-europeo.” L’AA afferma che un Vice Primo Ministro che non reagisce quando gli albanesi vengono esclusi dalle istituzioni non rappresenta gli albanesi.
L’AA ha lanciato un appello a tutti i giovani albanesi affinché non accettino il silenzio come normalità e non diventino vittime di manipolazioni da parte di un sistema che definisce “vecchio” con “nuovi attori”.