La Macedonia del Nord ha perso quasi 40 milioni di euro dal Piano di Crescita dell’Unione Europea a causa di inadempienze e mancanza di coordinamento tra i ministeri. Lo ha denunciato il partito DUI, accusando il governo di incompetenza e mancanza di responsabilità.

I fondi persi, destinati a sostenere riforme cruciali per l’economia, l’energia, l’istruzione e il tenore di vita dei cittadini, non sono stati ottenuti a causa del mancato rispetto degli obblighi da parte di diversi ministeri. Il Ministero dell’Energia è stato il più colpito, perdendo un totale di 12.1 milioni di euro a causa di valutazioni negative sulle riforme che avrebbe dovuto implementare.

Il Ministero delle Finanze ha subito una perdita di 4.2 milioni di euro per simili inadempienze. Secondo DUI, tre ministeri chiave hanno dimostrato una mancanza di urgenza e responsabilità nel portare avanti le riforme necessarie per accedere ai fondi europei.

La Macedonia del Nord avrebbe dovuto ricevere 17 milioni di euro entro dicembre e altri 70 milioni entro giugno per le riforme. Invece, si ritrova con un “tesoro delle riforme vuoto”, una perdita di credibilità e un’umiliazione di fronte ai partner europei.

DUI ha inoltre criticato il Ministero degli Affari Europei, responsabile del monitoraggio e del coordinamento dell’assorbimento degli aiuti esteri, in particolare quelli provenienti dall’UE. Il partito di opposizione definisce questa situazione una “debacle” per il ministero.

Il partito DUI ha chiesto immediate spiegazioni, chiedendo di individuare i responsabili di questa perdita e di adottare misure per prevenire futuri disastri. Il partito ha aggiunto che un paese che non sa cogliere le opportunità non ha il diritto di lamentarsi degli ostacoli.