I cittadini della Macedonia del Nord si trovano ad affrontare nuovi aumenti di prezzo nei mercati e nei negozi, dopo la scadenza delle misure di congelamento dei margini. L’SDSM (Unione Socialdemocratica di Macedonia) ha criticato la situazione, sottolineando che anche i prodotti alimentari che erano difficilmente accessibili con i margini congelati sono diventati ancora più costosi.

Lolita Ristova, membro del consiglio esecutivo di SDSM, ha denunciato l’aumento dei prezzi di vari beni di consumo, tra cui olio da cucina, latte, uova, carne, formaggio e succhi di frutta. Anche i prodotti per l’igiene hanno subito un aumento di prezzo, arrivando fino al 60%. Ristova ha affermato che questa situazione è il risultato di una politica economica del governo permanentemente imperfetta.

Secondo Ristova, il paniere sindacale è aumentato, e una famiglia di quattro persone ha bisogno di almeno 62.700 denari al mese per soddisfare le proprie necessità. Neanche tre salari minimi coprono questa cifra.

Ristova ha criticato il governo per il suo rifiuto di aumentare gli stipendi e il salario minimo, e per non aver accettato le proposte di SDSM, che includono l’abolizione dell’IVA sui prodotti di base, un salario minimo di 500 euro e un aumento degli stipendi nel settore privato. Secondo Ristova, questa politica danneggia direttamente il tenore di vita della popolazione.

Ristova ha chiesto al governo di abbandonare immediatamente le politiche economiche dannose e di accettare le proposte di SDSM, che porterebbero a una reale riduzione dei prezzi e a un aumento degli stipendi. Ha sottolineato che solo abolendo l’IVA sui prodotti alimentari si ridurrebbero i prezzi di 250 prodotti.