A Kočani, le famiglie delle vittime e dei feriti nell’incendio della discoteca hanno organizzato l’ottava “Marcia per gli Angeli”, ribadendo la richiesta di giustizia e chiarezza sulle responsabilità. I genitori sostengono che molti dei responsabili non sono stati ancora chiamati a testimoniare o indagati.

Partendo dal Parco della Rivoluzione, i manifestanti hanno attraversato il centro commerciale e si sono fermati davanti al Municipio e al Dipartimento di Polizia, sottolineando la loro determinazione a non arrendersi nella ricerca della verità. Il messaggio della marcia è stato: “Abbiamo perso, voi avete ancora qualcosa per cui combattere“.

I genitori denunciano che la discoteca “Puls” operava illegalmente e che le omissioni delle istituzioni sono evidenti. Sottolineano che l’attività non aveva un contratto di affitto registrato presso l’Ufficio delle Entrate e che il Ministero dell’Economia e del Lavoro era a conoscenza della mancata proroga della licenza. Si chiedono perché l’Ispettorato Statale del Mercato non abbia effettuato controlli sulla licenza scaduta.

Inoltre, sollevano dubbi sulla provenienza dei fuochi d’artificio utilizzati la notte dell’incendio, chiedendo se fossero stati acquistati legalmente e se fossero stati approvati. I genitori si domandano anche se gli agenti di polizia presenti nella discoteca quella sera siano stati interrogati.

Le famiglie insistono sulla necessità di un’indagine imparziale e promettono di portare il caso all’attenzione delle autorità internazionali se non otterranno giustizia a livello nazionale.