I genitori delle vittime dell’incendio della discoteca “Puls” a Kochani hanno organizzato un’altra marcia di protesta, denominata “Reazione Ritardata,” per chiedere giustizia e assicurare che i responsabili siano puniti.

La marcia, la quarta dopo la tragedia, è iniziata dal Parco della Rivoluzione e si è snodata per le vie della città, con i partecipanti che esponevano messaggi contro la corruzione e chiedevano allo stato di porre fine alla catena del crimine.

I manifestanti hanno espresso la loro rabbia davanti al Comune di Kochani, dove si trovano diversi uffici di ispezione, chiedendo se fosse necessaria ulteriore formazione per adempiere ai loro compiti, sottolineando che i loro figli sono morti a causa del fallimento delle istituzioni.

Davanti alla stazione di polizia di Kochani, i genitori hanno criticato aspramente il Ministero dell’Interno, accusandolo di non aver agito per prevenire attività criminali nella discoteca “Puls”, tra cui la vendita di droga.

I genitori hanno chiesto se qualcuno avesse consapevolmente chiuso un occhio e se i profitti di qualcuno fossero stati più importanti della vita dei loro figli.

La marcia è proseguita verso il Tribunale di Base e la Procura, dove i genitori hanno chiesto giustizia rapida e reale, interrogandosi sul valore attribuito alla vita dei loro figli e sulla possibilità che la libertà dei colpevoli fosse stata comprata con denaro.

La protesta si è conclusa al Parco della Rivoluzione, dove i genitori hanno promesso di continuare a lottare per i loro figli, annunciando che questo è solo l’inizio e che si faranno sentire ancora più forti, più numerosi e più determinati.