A Skopje, i familiari delle vittime dell’incendio nella discoteca “Pulse” di Kochani hanno marciato per le strade, chiedendo le dimissioni e la punizione di numerosi funzionari che ritengono responsabili della tragedia. La manifestazione, partita dalla sede della Procura della Repubblica, ha visto i partecipanti esporre striscioni con frasi forti come “Il fuoco ha preso i corpi, il sistema ha ucciso le anime” e “Non si muore per incidenti, si muore per corruzione!”.
Vladimir Apostolov, padre di una delle vittime, ha letto una lista di nomi di ex e attuali ministri, direttori e sindaci che, a suo dire, avrebbero dovuto essere arrestati. Apostolov ha accusato i funzionari di aver nascosto il crimine e di essere complici della tragedia.
I manifestanti hanno chiesto le dimissioni di Zoran Zaev e Krsto Mukovski e hanno criticato l’operato della Procura della Repubblica, accusandola di non aver fatto abbastanza per individuare e punire i responsabili. Apostolov ha anche invitato i presenti all’Assemblea a lasciare l’istituzione, accusandoli di essere al servizio dei partiti e non del popolo.
La marcia è proseguita verso l’Assemblea, con i partecipanti determinati a ottenere giustizia per le vittime dell’incendio. I familiari hanno dichiarato di aver perso tutto, ma di non essere stati sconfitti e che continueranno a lottare per la verità e la giustizia.