L’SDSM (Unione Socialdemocratica di Macedonia) ha dichiarato che l’uscita dell’Alleanza per gli Albanesi dal governo è la prova che cittadini e partiti politici percepiscono una deriva negativa sotto la guida di Hristijan Mickoski.
Secondo l’SDSM, Mickoski ha combinato risultati economici disastrosi con viaggi all’estero improduttivi, isolando il paese dai partner NATO e UE, con i quali tradizionalmente c’era una forte collaborazione.
L’SDSM ha criticato le spese eccessive del governo, menzionando “feste con denaro pubblico” e “milioni spesi per carne di vitello, papaya, mango e polipi”, mentre si oppone all’aumento del salario minimo, nonostante l’aumento del costo della vita.
L’SDSM ha anche denunciato presunti scandali nelle municipalità gestite da sindaci legati a Mickoski, accusandoli di manipolare appalti a discapito dei cittadini.
Arben Taravari ha annunciato che l’Alleanza per gli Albanesi ha deciso all’unanimità di lasciare il governo e “tornare insieme al popolo”. L’SDSM interpreta questa decisione come una fuga dovuta ai numerosi scandali che hanno coinvolto il governo.
L’SDSM sottolinea che, per la prima volta in 35 anni di indipendenza e pluralismo, il principale partner della coalizione abbandona il governo in un lasso di tempo così breve.
L’SDSM conclude affermando che Mickoski rimarrà isolato, circondato solo dai suoi collaboratori e da “criminali ambiziosi”, e che i cittadini sono consapevoli delle “bugie trasparenti” del VMRO-DPMNE (Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone – Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone).