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Ingegneri della Macedonia del Nord sollecitano la rimozione di disposizioni errate nella legge sull’energia

Gli ingegneri della Repubblica di Macedonia del Nord (IRM) hanno lanciato un appello urgente ai membri del Parlamento e al Ministero dell’Energia, chiedendo la rimozione di disposizioni considerate scorrette dalla bozza di legge sull’energia. Secondo l’IRM, tali disposizioni comprometterebbero la precisione e la trasparenza delle fatture energetiche, basandole su stime anziché sull’effettivo consumo misurato di elettricità.

L’IRM evidenzia come il nuovo progetto di legge sull’energia, in procinto di essere discusso in Parlamento a partire dal 22 aprile, contenga articoli controversi che autorizzerebbero l’emissione di fatture basate su presunzioni anziché su dati reali. Questa pratica, secondo gli ingegneri, legalizzerebbe di fatto il sistema di fatturazione forfettaria, già problematico in seguito all’introduzione delle fasce di prezzo per l’energia più costosa a partire dal 1° luglio 2022.

L’organizzazione sottolinea i rischi di errori di stima che potrebbero avere un impatto significativo sulle bollette dei cittadini. Calcoli dell’IRM indicano che un errore di stima del ±10% nel consumo potrebbe comportare una differenza di spesa fino a 8.000 denari all’anno per famiglia. Considerando l’alto numero di nuclei familiari e contatori presenti nel paese, l’IRM avverte di un potenziale danno economico su larga scala per i cittadini e di possibili profitti ingiustificati a scapito dell’interesse pubblico.

Nonostante la Commissione di regolamentazione per l’energia abbia riconosciuto i danni causati dalle stime e avviato una revisione delle norme sulla fornitura di elettricità, l’IRM denuncia come il governo stia procedendo in direzione opposta. In particolare, l’organizzazione critica l’articolo 185, comma 2 e comma 4, punto 2 del progetto di legge, contenuto nel capitolo ironicamente intitolato “Tutela del consumatore”, che legalizzerebbe la fatturazione forfettaria.

L’IRM contesta inoltre l’affermazione del governo secondo cui la legge sarebbe in linea con la direttiva UE CELEX: 32019L0944, sottolineando che quest’ultima non prevede in alcun modo la possibilità di fatturare sulla base di consumi presunti. Gli ingegneri evidenziano come tali disposizioni non fossero presenti nelle versioni precedenti della legge pubblicate sulla piattaforma ENER.

L’IRM conclude il suo appello esortando i membri del Parlamento e il Ministero dell’Energia a respingere le disposizioni contestate, proponendo emendamenti per eliminare il comma 2 dall’articolo 185 e la seconda parte della frase dal comma 4, punto 2. L’organizzazione ribadisce la sua richiesta di una fatturazione equa, precisa e trasparente, basata esclusivamente sull’effettivo consumo misurato, affinché i cittadini non siano vittime di stime ed errori matematici che danneggiano il loro bilancio familiare.