L’indagine sull’incendio divampato nella discoteca “Puls” di Kočani si è estesa a 13 agenti di polizia. Sono accusati di gravi reati contro la sicurezza pubblica.
Secondo quanto comunicato dal Ministero dell’Interno, gli agenti avrebbero approvato un piano di controllo senza verificare che includesse tutte le ispezioni di competenza del Ministero.
Inoltre, non avrebbero adottato misure per impedire l’attivazione di dispositivi pirotecnici, la cui accensione non era stata segnalata alla polizia.
L’accusa principale è di non aver agito in conformità con le normative sulle misure di protezione.
Nello specifico, si contesta l’approvazione di un Piano di Controllo per i locali pubblici nell’area della stazione di polizia di Kočani senza verificare la completezza delle ispezioni e il rispetto delle procedure operative standard per la valutazione e la gestione dei rischi.
Il piano, redatto sulla base di piani precedenti senza modifiche, era stato applicato anche il 16 marzo 2025 in un luogo con un elevato afflusso di persone nei pressi della discoteca “Puls”.
Gli agenti non avrebbero preso precauzioni per prevenire l’uso di materiale pirotecnico sul palco durante l’esibizione del gruppo musicale DNK. L’accensione di tale materiale non era stata comunicata alla stazione di polizia di Kočani e ha causato l’incendio nella discoteca.
Secondo il Ministero dell’Interno, la mancata adozione di misure di protezione e le inadeguate condizioni di lavoro hanno provocato un incendio durante l’operazione di controllo, causando la morte di 62 persone, il ferimento grave di 157 e lesioni lievi per altre 54.