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Incontro tra il Primo Vice Primo Ministro Mejiti e il Commissario per i Diritti Umani O’Flaherty

La Macedonia si impegna a intensificare gli sforzi per allineare la legislazione ambientale con le normative dell’Unione Europea. Questo è emerso durante un incontro tra il Primo Vice Primo Ministro e Ministro dell’Ambiente e della Pianificazione Territoriale, Izet Mejiti, e Michael O’Flaherty, Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa, in visita in Macedonia.

Mejiti ha sottolineato che questi sforzi si traducono in strategie e politiche settoriali che includono misure legislative rigorose, il rafforzamento delle capacità nazionali per l’attuazione del diritto dell’UE e investimenti significativi in infrastrutture e nuove tecnologie.

Il Primo Vice Primo Ministro ha espresso la necessità di periodi di transizione nel processo di armonizzazione con la legislazione europea, in particolare per il Capitolo 27, considerato uno dei più complessi e costosi per i paesi in fase di negoziazione con l’UE. Questo capitolo rientra nel Cluster 4, che comprende aree come infrastrutture stradali, digitalizzazione, fonti di energia rinnovabile e protezione delle risorse naturali.

Mejiti ha espresso gratitudine per il continuo sostegno dell’Unione Europea, che rimane il principale donatore nel settore ambientale in Macedonia. Gli investimenti si concentrano su fonti di energia rinnovabile come parchi solari ed eolici, la transizione dal carbone, progetti per il collegamento del sistema del gas con Kosovo e Serbia, nonché progetti per la gestione dei rifiuti e delle acque reflue.

Tra i principali progetti sostenuti dall’UE figurano la chiusura delle discariche abusive, la costruzione di sistemi regionali di gestione dei rifiuti in cinque regioni e la costruzione di un impianto di trattamento delle acque reflue a Skopje.

Le maggiori sfide per la Macedonia nel Capitolo 27 rimangono nel settore della gestione delle acque e dei rifiuti. Il Piano d’Azione per l’attuazione delle Direttive sulle Acque Reflue e Potabili prevede un costo totale di circa 1,2 miliardi di euro e una scadenza di attuazione fissata al 2041. Questi fondi sono destinati alla costruzione di 87 impianti di trattamento, 16 dei quali saranno dotati di trattamento terziario avanzato, mentre il sistema di gestione dei rifiuti richiede circa 300 milioni di euro.