Dal 2020 al 2023, sulle strade statali si sono verificati 31.176 incidenti stradali, causando la perdita di 457 vite umane. Questo è quanto emerge dall’ultimo rapporto della Corte dei Conti.
Nonostante gli sforzi compiuti dalle autorità per migliorare la sicurezza stradale, le misure adottate non si sono dimostrate sufficientemente efficaci nel ridurre il numero di vittime, sia a livello nazionale che europeo.
Il rapporto evidenzia inoltre una lacuna significativa: dal 2008, anno in cui è stato introdotto l’obbligo legale, l’Assemblea non ha ancora adottato una strategia per lo sviluppo e la manutenzione delle strade, pur avendone la responsabilità su proposta del Governo.
I dati provenienti dal software del Ministero dell’Interno, relativi ai controlli effettuati dagli agenti di polizia, indicano che nel periodo 2019-2023 sono stati controllati in media circa 730.000 conducenti all’anno, un numero considerevole.
Le infrazioni più comuni sono l’eccesso di velocità e il passaggio con il semaforo rosso. Le sanzioni più frequenti riguardano la guida senza patente e la guida sotto l’influenza dell’alcol.
Il rapporto rivela che, nel periodo 2020-2023, gli incidenti stradali con conseguenze si sono verificati principalmente di giorno (59%), in condizioni meteorologiche favorevoli/tempo soleggiato (45%), su strade in aree popolate (63%) e su superfici stradali asciutte (79%). Secondo i revisori, ciò suggerisce che le condizioni stradali non sono la causa principale degli incidenti.