Il Primo Ministro Hristijan Mickoski ha espresso scetticismo riguardo alle dichiarazioni provenienti dalla Bulgaria in merito alla disputa su identità e lingua, sottolineando la discordanza tra le parole e le azioni di Sofia. Mickoski ha invitato la Bulgaria a dimostrare concretamente il proprio impegno il 24/25 giugno, in occasione della discussione in sede di commissione affari esteri del Parlamento Europeo.

In particolare, Mickoski si aspetta che i membri bulgari del Parlamento Europeo ritirino gli emendamenti che richiedono l’ulteriore definizione dell’identità e della lingua macedone secolare con la parola “presente”. Il Primo Ministro auspica che la relazione venga approvata in uno spirito europeo e che si proceda rapidamente alla discussione sulla roadmap sui diritti delle minoranze.

“I nostri anziani dicevano, meno ascoltare quello che dicono, più guardare quello che fanno. Qui abbiamo una tale opportunità per mostrare ciò che stanno dicendo,” ha affermato Mickoski durante la sua visita a Bitola.

Inoltre, Mickoski ha auspicato che la Bulgaria accetti un incontro nell’ambito del vertice dell’Aia per discutere del Corridoio 8 e dare il via ai lavori, rendendo questo progetto una priorità.

Le dichiarazioni di Mickoski fanno seguito a quelle del Presidente bulgaro Rumen Radev, il quale ha affermato a Tirana che non ci saranno cambiamenti significativi nell’integrazione europea della Macedonia del Nord a meno che il Quadro Negoziato non venga rispettato. Radev ha ribadito che la Bulgaria non sta ponendo nuove condizioni, ma insiste sulla piena attuazione degli accordi già adottati, come l’Accordo di Buon Vicinato del 2017, due protocolli bilaterali e il Quadro Negoziato del 2022.