I genitori e i parenti delle 62 vittime del tragico incendio nella discoteca “Puls” a Kočani hanno tenuto un’altra marcia di protesta, chiedendo giustizia e chiarezza da parte della Procura della Repubblica. Essi sollecitano informazioni precise sulle persone accusate e su quelle per cui il procedimento è stato archiviato.
La manifestazione è stata caratterizzata da toni accorati e richieste di trasparenza da parte delle istituzioni. I manifestanti hanno espresso frustrazione per la mancanza di comunicazione diretta e comprensibile da parte della Procura.
Marija Petrusheva, madre di una delle vittime, Andrej Panov, ha dichiarato che invierà ufficialmente una richiesta di incontro ai procuratori responsabili. “Sentiamo l’obbligo morale e umano di rivolgerci a voi,” ha affermato, sottolineando l’importanza di ricevere informazioni complete e chiare sull’indagine e sul contenuto dell’atto d’accusa.
Petrusheva ha espresso preoccupazione per il fatto che alcune persone non siano ancora state convocate per essere interrogate. “Il nostro dolore è grande, ma la lotta è giusta. Chiediamo responsabilità e verità,” ha aggiunto.
Vaska Stojanova, madre di un’altra vittima, Tomche, ha accusato direttamente il proprietario della discoteca “Puls”, noto come Deko, di essersi nascosto durante l’incendio, abbandonando i giovani al loro destino. Ha criticato coloro che hanno offerto aiuto dopo la tragedia, sostenendo che l’unica cosa che avrebbe potuto salvare i ragazzi era una porta aperta.
I cittadini presenti hanno ribadito che continueranno a protestare fino a quando non riceveranno risposte chiare e trasparenti dalle istituzioni. Oltre alla giustizia, chiedono empatia umana e un linguaggio comprensibile, lontano da termini legali incomprensibili.