DUI accusa alcune forze politiche di condurre esperimenti pericolosi sulla pelle degli albanesi in Macedonia del Nord, mettendo a rischio i loro diritti collettivi e l’equilibrio politico del paese.

Il partito DUI ha rilasciato una dura dichiarazione in cui denuncia presunti esperimenti politici ai danni della comunità albanese nel paese. Secondo DUI, alcune forze politiche starebbero testando i limiti della pazienza degli albanesi, mettendo in atto politiche che minacciano i loro diritti e la loro rappresentanza.

In particolare, DUI critica il tentativo di normalizzare un governo senza una maggioranza albanese, la nomina di figure controverse a posizioni chiave e le presunte manipolazioni dei risultati del censimento.

Il partito albanese si scaglia contro la coalizione LEN, che con una rappresentanza parlamentare minoritaria pretende di rappresentare una vasta porzione della comunità albanese. DUI accusa queste forze di relativizzare le proprie azioni passate e di collaborare a un progetto politico che danneggia gli interessi degli albanesi.

DUI paragona le attuali dinamiche politiche a quelle del passato, quando, a suo dire, il regime di Milosevic utilizzava gli albanesi della Macedonia del Nord come cavia per le proprie politiche repressive.

DUI elenca una serie di azioni che, a suo avviso, configurano un vero e proprio esperimento ai danni della comunità albanese: la messa in discussione della legge sulle lingue, l’abolizione del meccanismo del “balancer” (che garantisce una rappresentanza proporzionale nelle istituzioni) e il mancato pagamento degli ispettori linguistici albanesi.

Il partito albanese conclude affermando che questo esperimento fallirà, trascinando con sé coloro che lo stanno portando avanti. DUI accusa queste forze politiche di essere parte di un blocco politico-oligarchico ibrido, guidato da interessi oscuri, che mira a smantellare il sistema costruito sull’uguaglianza e la convivenza.