La Macedonia del Nord ha ribadito il suo impegno per la stabilità macroeconomica durante il dialogo economico e finanziario tra l’Unione Europea e i paesi partner dei Balcani occidentali a Bruxelles. Il Governatore della Banca Nazionale della Macedonia del Nord, Anita Angelovska-Bezhoska, e il Ministro delle Finanze, Gordana Dimitrieska-Kochoska, hanno evidenziato i progressi compiuti e le sfide rimanenti.
Angelovska-Bezhoska ha sottolineato che, nonostante una serie di shock economici e geopolitici, la stabilità macroeconomica è stata preservata e rafforzata, costituendo una solida base per la crescita economica sostenibile.
La Macedonia del Nord, essendo l’economia più aperta della regione e con la maggiore dipendenza energetica, ha subito un forte shock inflazionistico, con un picco del 20%. Tuttavia, grazie alla politica monetaria appropriata e alla stabilizzazione dei prezzi mondiali delle materie prime, l’inflazione è stata riportata vicino alla media storica del 2,6%. Questo risultato è supportato dall’alta fiducia del pubblico nella banca centrale.
Un pilastro fondamentale della stabilità è il mantenimento di un tasso di cambio stabile, che richiede un adeguato livello di riserve di valuta estera. Le riserve attuali sono circa il 40% superiori al periodo pre-pandemia, offrendo una forte protezione contro potenziali shock futuri.
La stabilità finanziaria è stata rafforzata attraverso un significativo aumento del coefficiente di adeguatezza patrimoniale, che è tra i più alti nella regione e nell’UE, nonché attraverso un quadro normativo completo per la gestione delle crisi. L’adesione a SEPA rappresenta un passo avanti storico per il sistema bancario e l’intera economia della Macedonia del Nord.
Nonostante i progressi compiuti, Angelovska-Bezhoska ha avvertito che la stabilità macroeconomica non può sostituire le riforme strutturali essenziali, soprattutto nel contesto attuale di elevata incertezza e crescenti tensioni geopolitiche. La deglobalizzazione potrebbe ridurre la crescita fino a 5 punti percentuali, a seconda dello scenario.
Negli ultimi 15 anni, la crescita della produttività nei Balcani occidentali è stata inferiore al 2% e non è derivata principalmente da innovazioni, ma dalla ridistribuzione delle risorse. Questo evidenzia la necessità di maggiore innovazione, progresso tecnologico, ma anche rafforzamento delle istituzioni e del clima imprenditoriale. Il sostegno delle istituzioni finanziarie europee e internazionali rimane di fondamentale importanza.