L’opposizione in Macedonia del Nord denuncia una “debacle totale” nell’economia del paese, accusando il governo di politiche errate che stanno erodendo il potere d’acquisto dei cittadini. Kristina Kostova, vicepresidente di SDSM, ha evidenziato come l’inflazione al 3,3% stia impattando negativamente sulle famiglie macedoni.

Secondo Kostova, l’inflazione sta consumando i bilanci familiari e i salari, ostacolando la crescita economica. Ha criticato le affermazioni del governo sulla crescita del PIL, definendole “una grande bugia” e sostenendo che, tenuto conto dell’inflazione, la crescita è in realtà negativa.

Kostova ha sottolineato che il potere d’acquisto dei cittadini macedoni è il più basso della regione, con un PIL pro capite, in termini di potere d’acquisto, pari solo al 42% della media UE. Ha evidenziato che paesi vicini come Serbia e Montenegro hanno medie superiori.

L’esponente di SDSM ha criticato la decisione del governo di aumentare gli stipendi solo ai funzionari, lasciando i lavoratori senza alcun beneficio. Ha definito “insolente” l’affermazione del Ministro delle Finanze secondo cui stipendi più alti causerebbero inflazione.

SDSM chiede un cambio di rotta immediato, con misure urgenti per proteggere il tenore di vita dei cittadini e aumentare i salari dei lavoratori.