La crisi economica in Macedonia si aggrava, con un aumento significativo dei prezzi dei beni di prima necessità che rende difficile per le famiglie far fronte alle spese. Kristina Kostova, Vice Presidente di SDSM, ha denunciato la situazione, sottolineando come la coalizione di governo stia crollando mentre i cittadini sono lasciati soli ad affrontare le difficoltà.
Secondo Kostova, una famiglia media macedone con due figli non riesce a coprire le spese essenziali mensili. Gli stipendi non sono sufficienti per arrivare a fine mese e i prezzi di alimenti base come olio da cucina, latte, pane e uova sono in costante aumento.
L’aumento del costo della vita è insostenibile per molti. Un pacco da 10 uova costa già 113 denari, l’olio da cucina supera i 90 denari, un chilo di farina 49 denari e lo yogurt 87 denari. Anche i prezzi di frutta e verdura sono aumentati, rendendo le ciliegie un lusso.
I dati più recenti sul paniere dei consumi sono allarmanti, con un aumento di 836 denari in un solo mese. Sono necessari tre salari minimi per la sopravvivenza.
Kostova ha criticato il governo per la sua mancanza di soluzioni concrete per affrontare l’aumento dei prezzi. Ha ricordato come il Primo Ministro non fosse a conoscenza degli aumenti e avesse dichiarato di voler attendere le analisi prima di intervenire, definendolo un’ammissione di fallimento delle politiche governative.
SDSM propone da mesi soluzioni concrete per alleviare la crisi, tra cui l’abolizione dell’IVA sui generi alimentari, l’aumento del salario minimo a 500 euro, l’aumento dei salari nel settore privato e il sostegno alle famiglie con i redditi più bassi.