La Macedonia si trova ad affrontare una gravissima crisi economica e finanziaria, la peggiore dalla sua indipendenza. Lo ha dichiarato Bogdanka Kuzeska, portavoce di SDSM, durante una conferenza stampa. Secondo Kuzeska, il governo sta gestendo male la situazione, soprattutto all’interno del Ministero delle Finanze.

Kuzeska ha sottolineato che il bilancio statale è sull’orlo del collasso. Le aziende, dai grandi esportatori alle piccole imprese, non ricevono i rimborsi IVA e di conseguenza soffrono di mancanza di liquidità, con difficoltà nel pagamento degli stipendi. Questa situazione, ha affermato, è un chiaro indicatore della mancanza di fondi nelle casse statali.

Inoltre, gli agricoltori stanno ancora aspettando i sussidi promessi, i salari negli istituti pubblici sono in ritardo e i dipendenti di settori come l’istruzione, la cultura e parte della pubblica amministrazione non sono certi di ricevere lo stipendio in tempo. Kuzeska ha citato il recente ritardo nel pagamento degli stipendi al Ministero dell’Interno come esempio.

Kuzeska ha criticato l’uso di un miliardo di euro provenienti da un prestito ungherese, destinati originariamente a progetti economici e di capitale, per coprire invece le spese ordinarie dello Stato.

La portavoce di SDSM ha accusato il governo di VMRO-DPMNE di voler nascondere la gravità della situazione. La crescita economica che il governo cerca di presentare, secondo Kuzeska, è il risultato dell’aumento dei consumi dovuto all’inflazione, e non di una reale crescita della produttività, degli investimenti o delle esportazioni.

Kuzeska ha concluso chiedendo al governo di rispondere alle accuse e di chiarire se la Macedonia è davvero sull’orlo della bancarotta statale.