Il Presidente del Governo della Macedonia del Nord, Hristijan Mickoski, ha sollevato la possibilità di introdurre tasse aggiuntive per le persone non sposate, una proposta che ha suscitato immediate reazioni da parte della Rete per la Protezione contro la Discriminazione. L’organizzazione ha espresso profonda preoccupazione, definendo tale affermazione una minaccia ai diritti umani fondamentali e ai principi di uguaglianza e libertà.
Secondo la Rete per la Protezione contro la Discriminazione, un tale annuncio o una futura misura sarebbero non solo retrogradi, ma anche discriminatori. Violerebbero i diritti umani, in particolare il diritto alla scelta, il diritto alla vita privata e familiare, e il diritto di pianificare una famiglia, uno stile di vita, uno stato civile e un futuro. Inoltre, stigmatizzerebbero tutti coloro che non vivono in un’unione matrimoniale, che sia per scelta o per circostanza, colpendo in particolare i giovani, i genitori single, le persone LGBTI+ e coloro che sono socialmente ed economicamente vulnerabili.
La Rete sottolinea che l’articolo 25 della Costituzione garantisce a ogni cittadino il rispetto e la protezione della privacy della propria vita personale e familiare, della dignità e della reputazione. Inoltre, l’unione non matrimoniale è regolata e protetta dalla Costituzione della Repubblica della Macedonia del Nord.
L’organizzazione critica il fatto che tale proposta richiami idee provenienti da regimi autoritari, che, attraverso narrazioni retrograde, mirano ad aumentare forzatamente il tasso di natalità. Invece di punire le scelte personali attraverso il sistema fiscale, sono necessarie politiche che supportino le giovani famiglie, asili nido accessibili, occupazione sicura, uguaglianza di genere e libera scelta di partnership e genitorialità. Lo stile di vita non dovrebbe essere una base per la tassazione. In uno stato democratico e moderno, il matrimonio dovrebbe essere una libera scelta, non un obbligo fiscale.
La Rete per la Protezione contro la Discriminazione invita il Governo a evitare iniziative che incoraggino la discriminazione e le istituzioni a difendere i diritti di tutti i cittadini, indipendentemente dal loro stato civile.