Kočani, Macedonia del Nord – A seguito della tragica vicenda che ha colpito la discoteca “Puls” a Kočani, le autorità hanno annunciato significativi sviluppi nelle indagini. Tredici persone sono state arrestate in relazione all’incidente, come ha reso noto il pubblico ministero Ljupčo Kocevski durante una conferenza stampa.
Inoltre, è stata presentata un’incriminazione presso il Tribunale di Base di Kočani contro 34 individui e tre entità giuridiche. Le accuse riguardano reati che hanno causato un grave pericolo per la vita e l’integrità fisica delle persone, nonché per la proprietà, in un luogo affollato.
Nello specifico, l’incriminazione fa riferimento all’incendio divampato durante l’esibizione del gruppo musicale DNK il 16 marzo. L’incendio ha causato la morte di 62 persone, il ferimento grave di 157 e lesioni a 54.
Tra le misure cautelari richieste, vi è la richiesta di assicurare la presenza degli agenti di polizia coinvolti, accusati di aver permesso l’utilizzo di materiale pirotecnico durante un controllo.
Il pubblico ministero ha proposto misure adeguate per gli indagati, come il divieto di lasciare il luogo di residenza, l’obbligo di presentarsi alle autorità competenti e il ritiro dei documenti di viaggio. Gli imputati sono accusati di aver commesso il reato consapevolmente e in violazione delle normative di sicurezza.
L’utilizzo di materiale pirotecnico non era stato comunicato alla polizia. Le accuse includono reati gravi contro la sicurezza pubblica.
Secondo quanto emerso dalle indagini, la discoteca non rispettava nemmeno i requisiti minimi per l’esercizio di attività di ristorazione.
Tra le carenze riscontrate, l’assenza di un progetto di ristrutturazione di base con cambio di destinazione d’uso, comprensivo delle necessarie valutazioni statiche, sismiche, elettrotecniche, termiche e di sicurezza antincendio. Inoltre, non era stato adottato e sviluppato un piano di protezione e soccorso.
Il proprietario della discoteca avrebbe intrapreso attività di costruzione e ristrutturazione utilizzando materiali inadatti e che aumentavano il rischio di incendio. Nessuna normativa è stata rispettata in merito alla qualità dei materiali installati, alla capacità portante delle strutture, alle uscite di sicurezza, ai parcheggi e alla presenza di estintori.
Anche il fratello del proprietario, che si occupava della vendita dei biglietti, è stato accusato di aver venduto un numero di biglietti superiore alla capienza consentita e di aver permesso l’ingresso a minori di 18 anni, pur essendo consapevole delle irregolarità.
È stato inoltre evidenziato che non era mai stata effettuata alcuna ispezione nella discoteca. Secondo Kocevski, ogni persona coinvolta nella vicenda aveva la possibilità di prevenire la tragedia, ma nessuno è intervenuto.