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Aggiornamenti sul processo per gli omicidi di Vanja Gjorchevska e Panche Zhezovski

Skopje – L’avvocato Vladimir Tufegdzic, difensore del padre di Vanja Gjorchevska, ha espresso sorpresa per le argomentazioni conclusive dell’accusa nel processo per gli omicidi della quattordicenne Vanja Gjorchevska e del pensionato Panche Zhezovski.

Secondo Tufegdzic, l’accusa non ha dimostrato la colpevolezza del padre di Vanja. L’avvocato ha sottolineato che le prove presentate erano una “compilazione arida” di elementi scollegati e che non vi era alcuna prova concreta del coinvolgimento del padre negli omicidi. L’unica base per l’incriminazione del padre sembra essere, secondo l’avvocato, la percezione di qualcuno che si comportasse in modo “strano”.

Tufegdzic ha ribadito che non esiste alcuna comunicazione o elemento che possa compromettere il padre o collegarlo agli altri imputati. Ha inoltre suggerito che il movente degli omicidi non fosse il guadagno personale, ma piuttosto l’intento di seminare paura e disordini nella popolazione, in particolare nelle scuole primarie. L’avvocato ha criticato l’indagine per essere stata superficiale e piena di omissioni, il che ha impedito di chiarire appieno i moventi.

Tufegdzic ha ribadito la sua ferma opposizione all’uso della tortura nelle indagini, affermando che esistono metodi investigativi moderni ed efficaci per scoprire la verità. Ha espresso l’auspicio che venga fatta luce sul perché le autorità investigative abbiano fatto ricorso alla tortura.

L’accusa, nelle sue argomentazioni conclusive, ha affermato che Vanja e Panche sono stati assassinati in modo crudele e mostruoso e che il padre di Vanja ha fornito informazioni che hanno permesso di sapere che la ragazza si sarebbe recata a scuola da sola.

Ljupcho Palevski – Palcho, Vlatko Keshishev, Bore Videvski e Velibor Manev sono accusati dei sequestri e degli omicidi di Vanja e Panche, mentre il padre di Vanja, Aleksandar Gjorchevski, è accusato di favoreggiamento e complicità nel sequestro.