L’SDSM accusa il governo di ostacolare la giustizia per l’incendio nella discoteca Pulse di Kočani, in cui hanno perso la vita 62 persone. La vicepresidente dell’SDSM, Kaja Shukova, ha dichiarato in una conferenza stampa che il governo, guidato da VMRO-DPMNE, sta proteggendo i responsabili della tragedia.

Shukova ha affermato che Hristijan Mickoski, leader di VMRO-DPMNE, ha utilizzato tutti i meccanismi di potere per proteggere i suoi uomini, in particolare il procuratore Ljubomir Kocevski, che ha chiuso l’indagine senza accusare alcun funzionario governativo in carica. L’SDSM ha posto una serie di domande alla Procura, chiedendo se esistesse un ordine scritto per chiudere le porte della discoteca Pulse, chi avesse firmato tale ordine e perché non ci fosse un atto d’accusa contro l’allora capo della SIA Shtip, Dejan Saltirovski.

L’SDSM ha anche sollevato dubbi sui legami tra Saltirovski e Orce Todorovski – Efto, un socio in affari di Hristijan Mickoski, e ha chiesto se Saltirovski fosse protetto da Panche Toshkovski, suo avvocato e dipendente della polizia di frontiera. Shukova ha sottolineato che deve esserci responsabilità e ha annunciato che l’SDSM continuerà a pubblicare informazioni in suo possesso.

VMRO-DPMNE ha reagito alle accuse dell’SDSM, affermando che si tratta di un tentativo di distogliere l’attenzione dalla responsabilità dell’SDSM nel caso dell’ospedale modulare, in cui sono morte 14 persone. VMRO-DPMNE ha affermato che Venko Filipche, ex ministro della Salute, dovrebbe essere imprigionato per il caso dell’ospedale modulare e che l’SDSM non ha il diritto di parlare del caso di Kočani.

VMRO-DPMNE ha chiesto perché Filipche abbia permesso la costruzione dell’ospedale modulare in cui non dovevano essere svolte attività sanitarie e ha sollevato dubbi sulla specifica tecnica, sulla violazione delle leggi sulla costruzione e sulle attività sanitarie e sul mancato rispetto degli standard di protezione antincendio. VMRO-DPMNE ha anche affermato che gli ospedali sono stati acquistati e installati come beni e che non possono essere utilizzati come oggetti in cui svolgere attività sanitarie.