L’Alleanza per gli Albanesi ha chiesto al Primo Ministro Hristijan Mickoski se crede ancora che Izet Mexhiti, partner della coalizione VLEN e sindaco di Chair, abbia ricevuto una commissione di 450.000 euro per la piazza “Skenderbeg”, come accusato da VMRO-DPMNE quando era all’opposizione. La domanda solleva dubbi sull’impegno del governo nella lotta alla corruzione.

L’Alleanza per gli Albanesi ha ricordato le precedenti accuse mosse contro Mexhiti da Antonio Miloshoski, deputato di VMRO-DPMNE, riguardanti corruzione, abusi e una commissione di 450.000 euro. Il partito ha sottolineato l’apparente contraddizione tra le accuse passate e l’attuale alleanza di governo.

Il partito ha chiesto se Mickoski rinneghi le accuse del suo deputato Miloshoski per salvare Mexhiti, e se VMRO-DPMNE creda ancora alle proprie accuse contro Mexhiti, o se le critiche fossero solo populismo a buon mercato. Ha anche chiesto se il partito sia pronto a chiudere un occhio su tutte le accuse di criminalità solo per rimanere al potere, e soprattutto: se l’interesse del popolo sia sacrificato a scapito delle loro poltrone e funzioni.

L’Alleanza per gli Albanesi ha ribadito che la lotta alla corruzione non è una questione di mercanteggiamento. Non ci dovrebbero essere compromessi con presunti crimini né alibi per la doppiezza politica. Il partito ha esortato VMRO-DPMNE a scegliere chiaramente se vuole lo stato di diritto o la protezione della comodità della coalizione.

Infine, l’Alleanza per gli Albanesi ha avvertito che i cittadini non accetteranno doppi standard: dire una cosa quando si è all’opposizione e farne un’altra quando si è al governo. Se VMRO-DPMNE vuole presentarsi come portatore di cambiamento, deve dimostrare pubblicamente e senza calcoli se si schiererà dalla parte della giustizia o rimarrà complice delle pratiche corrotte che ha essa stessa denunciato.