Il presidente di SDSM, Venko Filipche, ha lanciato un avvertimento al Primo Ministro Mickoski e al Governo riguardo ai possibili emendamenti al Parlamento Europeo che potrebbero relativizzare lo status della lingua macedone. Durante la sessione odierna di interrogazioni parlamentari, Filipche ha espresso preoccupazione per il rischio concreto che una relazione possa essere approvata con una designazione poco chiara della lingua macedone.

Filipche ha ricordato che la lingua e l’identità non sono mai state oggetto di negoziazione e sono state confermate da documenti dell’Unione Europea. Ha citato le conclusioni dell’UE sull’apertura dei negoziati con Macedonia e Albania, il quadro negoziale stesso e l’accordo firmato con FRONTEX, tutti documenti che stabiliscono la lingua macedone come uguale, senza condizioni aggiuntive, asterischi o note a piè di pagina.

Filipche ha sottolineato che qualsiasi modifica che introduca nuove condizioni o aggiunte alla lingua macedone è in diretta contraddizione con le conclusioni parlamentari. Ha esortato il Primo Ministro a una reazione istituzionale immediata e a un coordinamento a livello parlamentare, coinvolgendo tutte le istituzioni, affinché tale emendamento non venga approvato al Parlamento Europeo.

Filipche ha ribadito che la lingua macedone è “pura”, senza note a piè di pagina, aggiunte o altro, in tutti i documenti rilevanti. Ha avvertito che per la prima volta esiste un rischio reale che una relazione con una designazione poco chiara della lingua macedone venga approvata al Parlamento Europeo e ha invitato a una forte campagna per contrastare tale rischio.