Il Primo Ministro Hristijan Mickoski ha annunciato che sono in corso i lavori sull’interconnettore del gas con la Grecia dopo 7 anni di stagnazione. Questo progetto, insieme ad altre iniziative nel settore energetico, mira a trasformare il paese da importatore a esportatore di energia elettrica, con un impatto positivo sulle finanze nazionali.
Mickoski ha spiegato che il precedente governo aveva lasciato un progetto completo con contratti firmati, finanziamenti assicurati e progettazione definita, ma non ha compiuto progressi significativi. L’unico risultato è stato un bando di gara con sospetti di corruzione, che ha messo a rischio il finanziamento del progetto.
I finanziatori hanno espresso preoccupazioni sulla presenza di elementi di corruzione nella documentazione di gara e hanno minacciato di ritirare i fondi. Per risolvere la situazione, è stato necessario correggere la documentazione, pubblicare un nuovo bando, selezionare gli appaltatori e ottenere l’approvazione dei finanziatori.
L’interconnettore con la Grecia è considerato cruciale per il futuro del paese, poiché, insieme all’interconnettore con la Serbia e un collegamento con il Kosovo, trasformerà il paese in un importante snodo per il transito di energia. La capacità di questo interconnettore è di circa 3 miliardi di metri cubi, che, sommati a quelli provenienti da est, raggiungerà i 4-4,5 miliardi di metri cubi. Considerando che il paese consuma mezzo miliardo di metri cubi, 4 miliardi saranno destinati al transito.
I lavori sono iniziati un mese fa e stanno procedendo rapidamente. Si prevede che intorno al 10 luglio verrà presentata ufficialmente alla cittadinanza la costruzione del secondo interconnettore.
A differenza dell’interconnettore esistente con la Bulgaria, che è unidirezionale, questo sarà bidirezionale. È previsto anche un interconnettore con la Serbia, con l’obiettivo di rendere il paese un importante punto di transito del gas.
Si prevede che l’interconnettore sarà operativo entro la fine del 2026 o l’inizio del 2027 e sarà collegato alla rete nazionale del gas. Questo consentirà l’approvvigionamento di nuove quantità di gas per le nuove centrali a gas previste a Skopje e in tutto il paese.
Mickoski ha sottolineato che l’indipendenza energetica non dipende solo da questo interconnettore, ma si continua a lavorare perché è un’architettura per il futuro del paese.
Un altro progetto importante è la costruzione del parco eolico a Shtip, Karbinci e Radovish, che, a piena capacità, produrrà 1 terawattora di elettricità all’anno, pari a circa il 20% della produzione prevista di AD ESM. Si prevede che quest’anno si concluderà con un risultato pari a zero, ovvero che si produrrà tanto quanto si consuma.
Nonostante ci saranno periodi dell’anno in cui si importerà (soprattutto in inverno) e altri in cui si esporterà, alla fine dell’anno si raggiungerà un equilibrio, ponendo fine alla dipendenza dalle importazioni. In futuro, si prevede che il paese diventerà esportatore di energia elettrica, con un impatto positivo sulle finanze nazionali e sul PIL.
Infine, è stato raggiunto un accordo con il Kosovo per l’approvvigionamento di circa un milione di tonnellate di carbone, che saranno pagate con energia elettrica, a differenza del passato, quando si faceva ricorso a gare d’appalto con prezzi elevati e pagamenti in contanti.