A cento giorni dalla tragica vicenda di Kochani, i cittadini esprimono il loro dolore e la loro rabbia, chiedendo a gran voce giustizia e un cambiamento del sistema. Il movimento civico “Chi è il prossimo?” ha organizzato una serie di iniziative per commemorare l’anniversario e mantenere viva l’attenzione sull’accaduto.

Durante il fine settimana, il movimento ha invitato i cittadini a esprimere i propri sentimenti e pensieri nei confronti del sistema. Le risposte sono state numerose e variegate, spaziando dalla tristezza alla rabbia, fino a esplicite richieste di lotta, libertà e giustizia.

Nella mattinata odierna, i messaggi raccolti, insieme a quelli del movimento stesso, sono stati affissi in diversi punti del centro città. L’iniziativa ha voluto lanciare un segnale forte al sistema, raccogliendo le voci di 100 persone diverse che esprimono un comune sentire.

Il movimento “Chi è il prossimo?” sottolinea che questi 100 messaggi rappresentano una critica al sistema. Si tratta di richieste concrete per un sistema che difenda la vita e non il profitto.

Il movimento conclude con un appello alla giustizia e un impegno a non dimenticare la tragedia di Kochani. “Ci scusiamo sinceramente con Kochani per aver permesso che ciò accadesse per aprirci gli occhi. Ma ora non si torna indietro. Non stiamo più zitti. Non perdoniamo. Non dimentichiamo. Deve esserci giustizia”, afferma il movimento.