Il governo è pronto a intervenire sulla legge sul salario minimo se datori di lavoro e lavoratori raggiungono un accordo in sede di consiglio economico e sociale. Lo ha dichiarato il Primo Ministro Hristijan Mickoski durante la sessione parlamentare odierna, rispondendo a un’interrogazione.
Mickoski ha sottolineato che il governo deve rispettare la legge vigente, stabilita in base a calcoli ministeriali. Ha espresso la sua opinione personale che il salario minimo dovrebbe essere di 1000 euro, pur riconoscendo la necessità di valutare la sostenibilità di tale cifra per le imprese.
Il Primo Ministro ha spiegato che precedentemente il salario minimo veniva determinato al di fuori della legge, all’interno del Consiglio Economico e Sociale, attraverso il dialogo tra governo, lavoratori e datori di lavoro. Attualmente, l’assenza di rappresentanti dei lavoratori, dovuta alla scadenza della rappresentanza sindacale, ha portato alla nomina di rappresentanti ministeriali per determinare la rappresentatività dei sindacati.
Mickoski ha riferito che durante l’incontro con i sindacati, è emersa una proposta condivisa di ridurre dal 10% al 5% il livello necessario per calcolare la rappresentatività dei membri delle organizzazioni sindacali. Il governo si è dichiarato favorevole a tale riduzione e ha già ordinato la preparazione di emendamenti legislativi in tal senso, al fine di includere un maggior numero di sindacati nel Consiglio Economico e Sociale.
Mickoski si è detto pronto a convocare immediatamente una sessione del Consiglio Economico e Sociale una volta che questo sarà formato. Ha ribadito la disponibilità del governo a recepire un accordo tra datori di lavoro e lavoratori sul salario minimo, anche al di fuori dei parametri legali attualmente in vigore.