Il governo della Macedonia del Nord, guidato da VMRO-DPMNE, è al centro di nuove polemiche per aver speso ingenti somme di denaro in beni di lusso, mentre i cittadini affrontano quotidianamente difficoltà economiche. Il partito politico Levica ha denunciato l’esecutivo per aver destinato centinaia di migliaia di euro all’acquisto di prodotti ittici e al pernottamento in hotel di lusso per i funzionari governativi.

Secondo Levica, queste spese avvengono in concomitanza con il rifiuto da parte del governo di aumentare il salario minimo a 500 euro, una proposta avanzata dallo stesso partito. Levica ha accusato il governo di ipocrisia e di adottare due pesi e due misure, sottolineando che mentre si nega ai lavoratori un aumento salariale, si approvano contratti per cene di lusso e soggiorni in hotel.

I dati pubblicati dal partito rivelano che il Servizio per gli Affari Generali e Comuni del governo ha concluso due appalti nel mese di maggio per un valore totale di 450.000 euro. Il primo contratto, del valore di 11,8 milioni di denari, riguarda l’acquisto di pesce, carne e salumi, mentre il secondo, pari a 16,5 milioni di denari, è relativo all’alloggio in hotel per i funzionari governativi.

Levica ha affermato che il governo non è al servizio dei cittadini, ma piuttosto dei “grandi capitali e dei centri di potere economici”, e che la reale situazione economica del paese è ben diversa da quella che la “costosa macchina di pubbliche relazioni” del governo cerca di dipingere. Il partito ha concluso affermando che la Macedonia del Nord non è una potenza economica, ma un paese dove i lavoratori soffrono la fame, i giovani emigrano e i funzionari governativi banchettano con frutti di mare a spese del popolo.