La prevista udienza per il brutale omicidio del cane randagio Felix è stata rinviata, scatenando l’indignazione degli attivisti per i diritti degli animali. Questi ultimi hanno immediatamente indetto una marcia di protesta pacifica che si terrà il 15 giugno (domenica) a partire dalle ore 12:00 davanti al Ministero dell’Interno.
L’iniziativa civica ZELEN HUMAN GRAD (CITTÀ UMANA VERDE), organizzatrice della protesta, ha espresso forti dubbi sulla motivazione del rinvio. “Il tribunale non ha avuto altra scelta, nel rispetto del principio di equità, se non quella di rinviare l’udienza principale a causa di presunte ragioni di salute dell’avvocato dell’imputato, proprio nel momento in cui la difesa avrebbe dovuto prendere la parola. Casualità o meno?” si legge in una nota dell’associazione.
La ZELEN HUMAN GRAD sottolinea inoltre il ruolo controverso di una persona che avrebbe dovuto testimoniare a favore della difesa. “Ieri avrebbe dovuto testimoniare Zlate Dimeski – proposto dalla difesa e presente sulla scena dell’omicidio. Zlate Dimeski ha portato il bastone con cui Felix è stato ucciso, e i video lo mostrano osservare silenziosamente con le mani dietro la schiena mentre Felix veniva picchiato senza pietà e purtroppo soccombeva in seguito alle ferite,” afferma il comunicato.
Secondo l’associazione, il fatto che all’omicida venga data l’opportunità di essere difeso da una persona che può essere considerata complice rappresenta un’ulteriore ingiustizia. “Dare all’omicida la possibilità di essere difeso da una persona che può giustamente essere considerata complice – un osservatore silenzioso che non solo non ha cercato in nessun momento di fermare la violenza contro un animale innocente, ma è anche colui che ha fornito l’arma per l’esecuzione dell’omicidio, secondo Green Human City, rappresenta un’ulteriore ingiustizia e una dolorosa distorsione del diritto a un giusto processo.”
L’associazione si interroga sulla durata dei tempi della giustizia. “Quanto tempo dovremo aspettare per avere giustizia per Felix, considerando tutti i rinvii, le ferie annuali, le ferie del tribunale? La otterremo mai?” chiedono.
Durante la protesta, gli attivisti chiederanno una rapida conclusione del caso e la massima pena detentiva per l’autore del reato, Ljube Krstevski, e per il suo complice, Branko Bilbilovski. Le richieste includono anche l’introduzione di una pena minima di un anno di reclusione obbligatoria per il reato di uccisione e tortura di animali ai sensi del codice penale, la formazione di servizi locali (comunali) di protezione degli animali, l’adozione di una legge sulla polizia comunale (con polizia animale), misure preventive per ridurre la violenza contro gli animali e un’educazione sistematica.