Il Ministero dell’Interno respinge categoricamente le affermazioni del partito politico SDSM riguardo al presunto acquisto di “spyware”, definendole false e infondate.

Il Ministero precisa che si tratta di un regolare rinnovo di licenze per software specialistici di analisi forense digitale, utilizzati da oltre un decennio per l’estrazione e l’analisi di dati digitali da telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici. L’uso di questi strumenti avviene esclusivamente nel quadro di indagini condotte sulla base di ordinanze e nel rispetto delle procedure legali.

Il Ministero sottolinea che questi strumenti non consentono e non sono utilizzati per intercettazioni, ma costituiscono dotazione standard per la digital forensics, come in uso presso altre istituzioni di sicurezza a livello mondiale.

Si evidenzia che lo stesso software era stato acquisito anche nel 2021, quando il Ministero era guidato da un ministro del partito politico SDSM, circostanza che mette in risalto la contraddizione delle accuse odierne.

L’acquisizione è stata effettuata in modo trasparente e in conformità con la Legge sugli Appalti Pubblici e ha il solo scopo di rafforzare la capacità del Dipartimento di Esami Forensi nell’individuazione e nella prova di reati.

Il Ministero invita tutti gli attori politici a evitare la diffusione di disinformazione che mina la fiducia nelle istituzioni, auspicando il sostegno alle azioni professionali e legali dei servizi nell’interesse della sicurezza pubblica.

Il Ministero conclude affermando che la lotta alla criminalità deve essere una priorità comune, non un pretesto per costruzioni politiche che favoriscono solo chi teme istituzioni funzionali e lo stato di diritto.