Il Ministero dell’Interno è al centro di polemiche a seguito dell’acquisto di software per intercettazioni telefoniche. L’annuncio è stato fatto da Metodija Ilievski, vicepresidente di SDSM, durante una conferenza stampa. L’acquisto solleva interrogativi sull’uso che verrà fatto di tali strumenti e sulla potenziale sorveglianza di giornalisti, attivisti e dissidenti politici.
Il software in questione, “Cellebrite Insights Pro” e “NoviSpy”, è noto per essere stato sviluppato per l’agenzia di sicurezza serba. Secondo Ilievski, ciò desta particolare preoccupazione poiché tale software è stato associato, da media internazionali e comunicati ufficiali di Google, al monitoraggio di giornalisti e attivisti. Amnesty International ha persino pubblicato un’indagine completa con risultati forensi su tali eventi.
L’acquisto da parte del Ministero dell’Interno comprende una licenza annuale per Cellebrite Inseyets Online Pro, una licenza annuale per Recon ITR, Recon Lab e Exterro FTK Enforcement Bundle, per un valore di 9 milioni di denari.
Ilievski ha definito l’informazione “scandalosa e preoccupante”. Ha quindi sollevato interrogativi sul perché il Ministero dell’Interno abbia scelto software così sospetto, noto per una serie di scandali e monitoraggi illegali.
Inoltre, sono stati posti dubbi sulla possibilità di intercettazioni su larga scala senza le dovute autorizzazioni delle autorità giudiziarie, e sull’esistenza di un controllo efficace per prevenire monitoraggi, registrazioni e intrusioni non autorizzate nelle comunicazioni dei cittadini. Ilievski ha sottolineato che il Ministero dell’Interno deve fornire risposte chiare alla pubblica opinione riguardo a queste preoccupazioni.