Il partito SDSM ha lanciato un allarme riguardo a presunti abusi e comportamenti scandalosi all’interno del Ministero della Cultura e del Turismo, guidato da Zoran Ljutkov. Le accuse principali riguardano promozioni sospette, conflitti di interesse e spese eccessive per viaggi.
Secondo Katarina Ilievska-Siljanovska, della Commissione per la Cultura di SDSM, Ljutkov avrebbe promosso il suo autista a funzionario del gabinetto, garantendogli un aumento salariale del 30%. Inoltre, un membro del suo gabinetto sarebbe stato nominato presidente del consiglio di amministrazione dell’Opera e Balletto, una situazione considerata un evidente conflitto di interesse.
Le accuse non si fermano qui. SDSM sostiene che il ministro Ljutkov avrebbe speso oltre 50.000 euro in viaggi solo nella seconda metà del 2024. Sono stati inoltre segnalati nuovi biglietti aerei per un tour in Giappone previsto per settembre, dove si esibiranno Ana e Igor Durlovski, figure ritenute vicine al governo, a spese dello stato.
Un altro punto controverso riguarda la destituzione e successiva riassunzione di Marija Gjorgjova. SDSM afferma che Gjorgjova è stata inizialmente licenziata dalla carica di Segretario di Stato il 19 maggio, per poi essere promossa tramite un annuncio interno alla posizione di Consigliere di Stato per gli Affari Europei e le Industrie Creative. Nonostante la destituzione ufficiale, Gjorgjova avrebbe continuato a presentarsi come Segretario di Stato, partecipando a eventi, inaugurando mostre e viaggiando a spese dello stato, persino ricevendo l’ambasciatore greco in tale veste, il che viene definito uno “scandalo diplomatico”. Successivamente, Gjorgjova sarebbe stata riportata alla posizione di Segretario di Stato, promossa e tutelata.
SDSM definisce tutto ciò una “classica violazione delle leggi, abuso delle istituzioni e un insulto diretto a tutti gli operatori culturali del paese” e chiede alle istituzioni di avviare procedure di revisione e accertamento delle responsabilità. Il partito chiede che si ponga immediatamente fine agli abusi di funzioni pubbliche e allo spreco di denaro pubblico e promette di continuare a lottare per i “veri valori, la responsabilità e il rispetto per gli operatori culturali e i cittadini”.