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Pavle Trajanov propone modifiche al codice elettorale: La Macedonia come unica unità elettorale

Il Presidente dell’Unione Democratica, Pavle Trajanov, ha presentato oggi al Parlamento una proposta di legge per emendare il Codice Elettorale, con l’obiettivo di trasformare la Macedonia in un’unica unità elettorale. Secondo l’Unione Democratica, questa modifica radicale del sistema elettorale apporterebbe un significativo impulso alla democratizzazione del processo elettorale e dello Stato nel suo complesso.

L’Unione Democratica sostiene che l’adozione di un’unica unità elettorale favorirebbe lo smantellamento del sistema di governo monopartitico e aumenterebbe la responsabilità sia del potere esecutivo sia di quello legislativo. Si prevede un coinvolgimento più ampio di diverse forze politiche nel processo decisionale e un rafforzamento del controllo legislativo sull’esecutivo.

La proposta mira a garantire che ogni parlamentare rappresenti un numero equo di elettori, eliminando le disparità esistenti nell’attuale sistema. Attualmente, il numero di voti necessari per eleggere un deputato varia notevolmente tra le diverse unità elettorali.

L’Unione Democratica propone di mantenere il modello proporzionale, senza soglia di sbarramento, e di utilizzare il metodo D’Hondt per il calcolo dei seggi. La proposta prevede inoltre la possibilità per i partiti rappresentanti le minoranze etniche di partecipare in modo indipendente alle elezioni, garantendo loro seggi in Parlamento qualora ottengano il sostegno elettorale necessario.

Per quanto riguarda le liste aperte, l’Unione Democratica ha espresso cautela, sottolineando che la questione necessita di ulteriori approfondimenti e che le esperienze di altri paesi hanno evidenziato diverse criticità. Viene proposto di introdurre le liste aperte a livello locale, in via sperimentale, solo in alcuni comuni (Centar, Struga e Gevgelija) in occasione delle prossime elezioni amministrative.

L’Unione Democratica ha precisato che il progetto di legge potrà essere integrato dai parlamentari con le osservazioni dell’OSCE e dell’ODIHR. L’Unione Democratica rivendica di sostenere la necessità di una riforma radicale delle regole elettorali da oltre 15 anni, un’idea che gode di ampio sostegno popolare, ma che finora è stata bloccata dalla necessità di un “consenso generale”. L’ultimo tentativo di introdurre un’unica unità elettorale, risalente al 2022, è stato bloccato da SDSM e DUI.