L’SDSM accusa il leader di VMRO-DPMNE, Hristijan Mickoski, e il suo partito di ricorrere alla retorica della “destabilizzazione” ogni volta che vengono coinvolti in attività criminali, nel tentativo di distogliere l’attenzione dai loro misfatti. Secondo una dichiarazione del partito, questa tattica è simile a quella usata in passato dall’ex leader del partito, Nikola Gruevski, che cercava di coprire i crimini con le crisi.
L’SDSM sostiene che Mickoski parla di destabilizzazione mentre i suoi funzionari e partner della coalizione sono coinvolti in uno scandalo di mafia urbana con oltre 150 edifici illegali a Čair. Il partito pone una serie di domande dirette a Mickoski: perché non ha chiesto le dimissioni del vice primo ministro Arben Mejiti, mentre è in corso un’indagine sulle costruzioni illegali che ha eretto? Perché Panche Toshkovski si rifiuta di aprire un’indagine contro Mejiti e Visar Ganiu? Quale interesse si cela dietro la protezione della mafia urbana da parte di VMRO-DPMNE? Perché Mickoski tace su 150 oggetti illegali e minaccia con la “destabilizzazione”?
Secondo l’SDSM non ci sono risposte a queste domande. Invece, Mickoski minaccia di nuovo con il caos, invece di affrontare la realtà e ripulire il crimine nei suoi ranghi.
L’SDSM afferma che i cittadini riconoscono che quando VMRO-DPMNE parla di “destabilizzazione”, significa che qualcuno di loro è stato di nuovo colto in flagrante. Il partito conclude affermando che non permetterà che le minacce e gli scenari di Mickoski siano una cortina fumogena per il crimine e l’occultamento delle responsabilità.