L’Associazione dei Giornalisti di Macedonia (ZNM) ha espresso seria preoccupazione in merito alle recenti decisioni della Corte d’Appello di Skopje dell’aprile 2025, che hanno respinto i ricorsi dei giornalisti aggrediti durante le violenze in Parlamento il 27 aprile 2017.
La ZNM sottolinea che il 27 aprile 2017 è un giorno in cui i diritti dei giornalisti e degli operatori dei media sono stati brutalmente violati. L’associazione critica la Corte d’Appello per aver inviato, con le sue decisioni, un messaggio che gli attacchi e le minacce contro i giornalisti possono rimanere impuniti, minando così il diritto a un giornalismo sicuro e libero.
Inoltre, la ZNM contesta le argomentazioni della Corte, che affermano che la libertà di espressione non si applichi in caso di eventi violenti. Secondo l’associazione, questa posizione è in contrasto con le precedenti decisioni della Corte Costituzionale, con la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e con la Costituzione del paese. La Corte Costituzionale si è già espressa una volta, stabilendo che tale interpretazione è errata e viola il diritto all’espressione.
La ZNM ritiene particolarmente problematico il fatto che la Corte minimizzi l’obbligo dello Stato di proteggere i giornalisti, suggerendo che tale protezione non debba rappresentare un “onere eccessivo” per le istituzioni. Questo approccio, secondo l’associazione, dà l’impressione che le istituzioni siano più preoccupate del proprio comfort che della protezione dei diritti umani fondamentali.
L’associazione ricorda che le decisioni della Corte Costituzionale, sebbene riferite a un altro caso, sono definitive, vincolanti e si applicano a tutte le istituzioni, compresa la Corte d’Appello. Il mancato rispetto di tali obblighi rappresenta un duro colpo allo stato di diritto.
Le recenti sentenze della Corte d’Appello di Skopje riguardano i giornalisti Natasa Stojanovska, Biljana Nikolovska, Igor Jankovski e Tome Angelovski, che attendono giustizia da otto anni. La ZNM sottolinea che queste decisioni dimostrano che la protezione legale dei giornalisti rimane debole e che l’impunità per i responsabili crea paura e insicurezza tra tutti coloro che quotidianamente riportano fatti di interesse pubblico.
La ZNM fa appello alle istituzioni giudiziarie e alle altre istituzioni competenti affinché riconsiderino queste decisioni e garantiscano che i giornalisti ricevano un’adeguata protezione legale. L’associazione ribadisce che un attacco a un giornalista è un attacco alla democrazia e che ogni atto di questo tipo deve essere indagato e sanzionato. La ZNM annuncia che continuerà a monitorare da vicino l’evoluzione di questi casi e a battersi per una piena giustizia per tutti i giornalisti vittime di violenza.