L’Alleanza per gli Albanesi (AA) ha lasciato il governo guidato da Hristijan Mickoski, segnando una potenziale svolta nel panorama politico macedone. La decisione, annunciata da Arben Taravari, figura chiave della politica albanese, evidenzia una crescente insoddisfazione nei confronti della performance del governo.
Taravari ha motivato la scelta con la necessità di “ritornare al popolo”, criticando aspramente l’operato del governo nei suoi primi mesi di mandato. Secondo Taravari, l’esecutivo ha tradito le promesse elettorali e si è alienato la fiducia dei cittadini.
Andrej Zhernovski, ex viceministro degli Affari Esteri, ha commentato la situazione sui social media, sottolineando come i partiti politici abbandonino un governo quando questo fallisce o produce risultati disastrosi. Zhernovski ha evidenziato che l’abbandono del governo da parte dell’AA, principale partner di maggioranza, è un segnale significativo.
Le critiche mosse al governo riguardano diversi aspetti, tra cui la situazione economica, la politica estera e la presunta corruzione. Zhernovski ha denunciato l’aumento incontrollato dei prezzi dei beni alimentari, un clima economico sfavorevole alle imprese, una politica estera “disorientata” e numerosi casi di nepotismo che coinvolgono ministri e direttori.
Zhernovski prevede ulteriori sviluppi politici, tra cui la possibile defezione di altri parlamentari del blocco VREDI (VALORE), una spaccatura nel gruppo parlamentare ZNAM e, di conseguenza, elezioni parlamentari anticipate da tenersi insieme alle elezioni locali, probabilmente nella prossima primavera. Secondo Zhernovski, la maggioranza parlamentare del governo si sta riducendo e questa tendenza porterà a una maggiore instabilità.