La centrale REK Bitola sta affrontando una crisi profonda con una produzione in calo e condizioni di lavoro pericolose per i suoi dipendenti. L’allarme è stato lanciato dal partito SDSM, che denuncia una situazione critica all’interno del complesso energetico.
Attualmente, solo l’Unità 3 è operativa, ma la sua stabilità è incerta a causa di gravi problemi tecnici. Un recente incendio nel sistema di rimozione delle ceneri dell’Unità 3 ha causato danni ingenti, con stazioni di trasformazione distrutte. Invece di riparazioni adeguate, alcune macchine sono alimentate tramite prolunghe, creando una situazione precaria.
SDSM sottolinea che i lavoratori sono costretti a svolgere manualmente compiti che dovrebbero essere automatizzati, mettendo a rischio la loro incolumità. La paura di ritorsioni li costringe al silenzio, nonostante le condizioni di lavoro pericolose.
Il partito accusa i direttori e i nuovi consiglieri di REK Bitola di essere a conoscenza della situazione, ma di non intervenire. Secondo SDSM, coloro che avevano promesso di rilanciare REK Bitola si stanno rivelando i suoi “becchini”. La rimozione delle ceneri dell’Unità 3 è inefficiente, la turbina dell’Unità 1 è fuori servizio e le riparazioni sono inesistenti. La situazione, a detta di SDSM, non è mai stata così grave.