Il presidente di SDSM, Venko Filipche, ha criticato aspramente il governo per la sua decisione di non intervenire sui prezzi dei beni di prima necessità, accusandolo di aver abbandonato i cittadini al loro destino. Durante una conferenza stampa, Filipche ha affermato che questa scelta conferma i timori espressi da SDSM da un anno a questa parte: il governo non ha intenzione di proteggere i cittadini né di bilanciare gli interessi delle grandi catene di distribuzione con le esigenze della gente comune.
Filipche ha sottolineato come il tenore di vita dei cittadini sia stato drasticamente eroso, con un’inflazione che ha compromesso i salari e prezzi in aumento a causa della protezione degli interessi di imprenditori vicini al governo.
Riguardo alle affermazioni del Primo Ministro Mickoski sul rallentamento significativo dell’inflazione, Filipche ha replicato che le statistiche dimostrano il contrario: la Macedonia ha uno dei tassi di inflazione più alti d’Europa. Ad agosto, l’inflazione nel paese era del 4,4%, il doppio della media europea del 2,1%.
Filipche ha inoltre avvertito che l’aumento dei prezzi non si ferma, con un incremento del 6,7% per i prodotti alimentari e di oltre l’11% per frutta e verdura rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Il paniere sindacale per i consumi di agosto supera i 65.000 denari, e il governo reagisce a questi aumenti ignorandoli.
Filipche ha evidenziato come, mentre in Albania il salario minimo sarà di 500 euro e in Serbia è previsto un aumento a 550 euro, i cittadini macedoni rimangono intrappolati nella povertà a causa delle politiche di VMRO-DPMNE. Ha definito queste politiche una prova dell’incompetenza e della mancanza di interesse della coalizione di governo nell’aiutare i cittadini.
Filipche ha concluso esortando il governo a smettere di ignorare la situazione e ad adottare immediatamente una serie di misure economiche concrete ed efficaci per sostenere i cittadini.