Il partito SDSM accusa il governo VMRO-DPMNE e il Primo Ministro Mickoski di non garantire il rispetto della lingua macedone da parte dei funzionari governativi. Jovica Jankovic, esponente di SDSM, ha dichiarato che il Vice Primo Ministro Arben Fetai si è rifiutato di rispondere in macedone durante un incontro ufficiale, affermando di “non essere ancora pronto in macedone”.
Secondo Jankovic, questo episodio non è un caso isolato, e altri funzionari del blocco albanese nel governo Mickoski non si rivolgono al pubblico in macedone e non rispondono ai media. SDSM critica il silenzio e l’inerzia di VMRO-DPMNE di fronte a queste situazioni.
Il partito di opposizione ricorda che a giugno Mickoski aveva promesso il licenziamento di un direttore che si fosse rifiutato di parlare macedone. SDSM chiede se Mickoski licenzierà ora Fetai, o se i funzionari governativi siano intoccabili.
Inoltre, SDSM sottolinea che la Legge sull’Uso della Lingua Macedone, approvata nel 2024, prevede sanzioni per il mancato utilizzo della lingua macedone, con multe da 1.500 a 3.000 euro. Il partito si interroga sui motivi per cui l’Ispettorato competente non sia stato formato, ipotizzando una volontà di permettere l’arbitrarietà dei funzionari governativi.
Jankovic accusa VMRO-DPMNE e Mickoski di ipocrisia, affermando che non riescono nemmeno a garantire il rispetto della lingua macedone nel loro stesso governo, nonostante le promesse di “macedonismo” e la lotta contro il “fronte francese”.
SDSM promette di opporsi con forza a questa mancanza di rispetto e di non permettere che il silenzio di Mickoski o l’arroganza dei suoi partner di coalizione cancellino il dovere di tutti i funzionari di rispettare la lingua macedone e i cittadini.