Ali Ahmeti, presidente di DUI, in occasione dell’anniversario dell’indipendenza della Macedonia del Nord, ha lanciato un appello ai leader politici macedoni affinché abbandonino la politica di alimentare percezioni errate sugli albanesi e sulla coesistenza, esortandoli a dimostrare leadership e a ritornare al rispetto della volontà politica dei cittadini albanesi nelle elezioni. Ahmeti ha sottolineato l’importanza di promuovere l’uguaglianza e di implementare lo spirito dell’Accordo di Ohrid, per proseguire insieme il percorso europeo.
Ahmeti ha ricordato come, nel 1989, la Costituzione del 1974 fu modificata unilateralmente, privando gli albanesi del loro status di costruttori dello Stato. Ha poi aggiunto che, nel 1991, gli albanesi furono esclusi dal processo di indipendenza dalla ex Jugoslavia e non furono inclusi nella costruzione del nuovo Stato, portando alla stesura di una costituzione che promuoveva la superiorità etnica della maggioranza sugli albanesi. Secondo Ahmeti, all’epoca, politici irresponsabili propagandarono la narrativa arcaica “Macedonia per i macedoni”, diffondendo la falsa idea che il male del Paese provenisse dagli albanesi, alimentando una paura inesistente del “pericolo” rappresentato dagli albanesi.
Ahmeti ha poi ricordato come queste politiche sbagliate culminarono nel 2001, quando albanesi e macedoni si unirono per ricostruire la Macedonia, uguale ed euro-atlantica, attraverso l’implementazione dell’Accordo di Ohrid, garantito dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. La nuova Costituzione, pur con tutti gli ostacoli politici incontrati nel corso degli anni, ha rappresentato la base per l’uguaglianza etnica, linguistica, culturale ed educativa, nel rispetto dei simboli nazionali e nella distribuzione delle responsabilità sociali. Questo nuovo modo di pensare, di coesistenza, rispetto reciproco e uguaglianza, ha permesso al Paese di entrare nella NATO e di avviare i negoziati per l’adesione all’Unione Europea.
Tuttavia, Ahmeti ha espresso preoccupazione per il fatto che si stia tornando alla stessa narrativa e ad azioni quotidiane che minano la coesistenza, l’Accordo di Ohrid, le relazioni interetniche, l’uguaglianza e i risultati comuni ottenuti in passato. Ha criticato le attuali strategie politiche che mirano a ottenere vantaggi di partito attraverso campagne anti-albanesi, definendole un fallimento per lo Stato. Ahmeti ha ribadito che l’uguaglianza con gli albanesi non rappresenta una minaccia per i macedoni né per lo Stato, e ha sottolineato che gli albanesi desiderano uno Stato unitario, uguale, integrato nella NATO e nell’Unione Europea. Ha concluso invitando i leader politici macedoni a rinunciare a diffondere percezioni errate sugli albanesi e sulla coesistenza, a dimostrare leadership, a rispettare la volontà politica dei cittadini albanesi espressa nelle elezioni, a promuovere l’uguaglianza e a implementare lo spirito dell’Accordo di Ohrid, per proseguire insieme il cammino europeo.