L’Unione Socialdemocratica di Macedonia (SDSM) ha ammesso di aver intercettato e monitorato il presidente di VMRO-DPMNE (Organizzazione Rivoluzionaria Interna Macedone – Partito Democratico per l’Unità Nazionale Macedone), Hristijan Mickoski, nonché giornalisti e uomini d’affari. L’accusa è stata lanciata da VMRO-DPMNE.
Il deputato Brane Petrushevski ha dichiarato che questa ammissione rivela un completo abuso dell’apparato statale per scopi politici. Secondo Petrushevski, l’ammissione dell’SDSM conferma due punti chiave: il pedinamento e l’intercettazione del presidente Mickoski e l’assenza di materiale compromettente nonostante cinque anni di intercettazioni.
Petrushevski ha accusato l’SDSM di aver utilizzato l’intero apparato statale per rimanere al potere il più a lungo possibile. Ha inoltre sollecitato l’Ufficio del Pubblico Ministero ad agire immediatamente e a risolvere la questione, sottolineando che tale abuso delle istituzioni non deve rimanere impunito.
“L’SDSM prima affermava di non intercettare o monitorare nessuno, e ora, attraverso questa ammissione, sta cercando di ribaltare la storia di 180 gradi con tesi stupide sul presunto contenuto dei materiali”, ha affermato Petrushevski. Ha aggiunto che i cittadini si aspettano che tutti coloro che hanno partecipato alle intercettazioni siano ritenuti responsabili.