Un’altra persona è stata incriminata in relazione all’incendio della discoteca “Puls” a Kočani, avvenuto il 16 marzo 2025, che ha causato la morte di 62 persone e il ferimento di altre 222. L’accusa, formalizzata oggi presso il Tribunale penale di base di Skopje, riguarda gravi reati contro la sicurezza pubblica.
L’imputato è accusato di non aver rispettato le norme e le regole tecniche di protezione, contribuendo così a causare pericolo per la vita e l’integrità fisica delle persone e danni ingenti alla proprietà.
Nello specifico, l’imputato, in qualità di proprietario effettivo della società di sicurezza privata “RUBICON SECURITY SOLUTION”, è accusato di non aver adottato le misure necessarie per prevenire e individuare azioni illegali che potessero minacciare l’integrità fisica e la dignità delle persone e dei beni da proteggere.
Inoltre, l’accusa sostiene che la società di sicurezza abbia operato senza un contratto scritto con il “Club Puls” e senza esercitare un adeguato controllo sull’operato degli addetti alla sicurezza.
La sera dell’incendio, il personale di sicurezza impiegato dalla “Rubikon” non avrebbe verificato l’identità e l’età degli avventori, consentendo l’ingresso di minori e non effettuando controlli per prevenire l’introduzione di materiali pericolosi, come i dispositivi pirotecnici che avrebbero innescato l’incendio.
Le indagini hanno rivelato che l’imputato gestiva di fatto l’agenzia di sicurezza e impartiva istruzioni dirette alle guardie in servizio quella sera. Dopo l’incendio, avrebbe inoltre avviato una nuova società di sicurezza a Strumica, nel tentativo di eludere le proprie responsabilità.
La Procura ha chiesto al tribunale di prorogare le misure cautelari a carico dell’imputato, che attualmente si trova agli arresti domiciliari con divieto di lasciare la residenza, comunicare con determinate persone e espatrio.