La Slovenia e la Macedonia del Nord hanno siglato un accordo bilaterale per consentire la mobilità di medici e infermieri tra i due paesi. Questa misura mira a colmare le lacune nel sistema sanitario macedone, in particolare la carenza di anestesisti.
Il Ministro della Salute, Azir Aliu, ha presentato l’accordo come una soluzione temporanea. Questa decisione è stata presa in risposta alle recenti segnalazioni di pazienti presso la Clinica di Cardiochirurgia, dove le operazioni sono state sospese a causa della mancanza di anestesisti.
L’accordo prevede che medici e infermieri sloveni possano lavorare temporaneamente in Macedonia del Nord, e viceversa. La durata prevista per questi incarichi è da tre a sei mesi. Il Ministro Aliu sottolinea che questa collaborazione favorirà il trasferimento di conoscenze, nuove metodologie e tecnologie tra i due paesi.
Il Ministro Aliu ha riconosciuto le criticità del sistema sanitario, attribuendole a politiche inadeguate del passato. Ha annunciato l’intenzione di adottare politiche a lungo termine, con una pianificazione decennale, per affrontare la carenza di personale. Questa strategia prevede un approccio strutturato, a partire dalla formazione medica secondaria fino alle specializzazioni e sub-specializzazioni, per garantire una proiezione delle capacità a lungo termine.
La mancanza di anestesisti ha portato alla sospensione delle operazioni presso la Clinica di Cardiochirurgia. L’accordo con la Slovenia rappresenta una soluzione immediata per far fronte a questa emergenza.