Accuse penali contro ex direttore, vicedirettore e dipendenti dell’Agenzia per l’Alimentazione e la Veterinaria per “appropriazione indebita in servizio”

La Procura della Repubblica di Skopje ha ricevuto una denuncia penale dal Dipartimento di Polizia di Skopje contro Z.A., ex direttore dell’Agenzia per l’Alimentazione e la Veterinaria, sospettato di aver commesso il reato di “peculato in servizio” ai sensi dell’articolo 354, comma 1, del codice penale.

Analogamente, sono stati accusati F.M., ex vicedirettore dell’agenzia, sospettato di aver commesso il reato di “peculato in servizio” ai sensi dell’articolo 354 in combinato disposto con l’articolo 24 del codice penale “favoreggiamento”, e L.U., A.R., E.T., A.B. e A.B., dipendenti dell’Agenzia per l’Alimentazione e la Veterinaria, sospettati di aver commesso il reato di “peculato in servizio” ai sensi dell’articolo 354 in combinato disposto con l’articolo 24 del codice penale “favoreggiamento”.

Secondo le accuse, Z.A., in qualità di direttore dell’Agenzia per l’Alimentazione e la Veterinaria, nel periodo dal 2017 al 2020, avrebbe ricevuto indebitamente indennità di trasferta per viaggi ufficiali all’estero, pari al 50% dell’importo, nonostante il decreto che modifica il decreto sulle spese per viaggi ufficiali e trasferte ufficiali all’estero prevedesse solo il 20%, poiché i costi di alloggio e vitto non erano a carico dell’istituzione.

Inoltre, F.M., in qualità di vicedirettore dell’Agenzia per l’Alimentazione e la Veterinaria, è accusato di aver agevolato l’appropriazione indebita di denaro da parte di Z.A. firmando le decisioni che approvavano i viaggi ufficiali all’estero.

Si presume che L.A., A.R. ed E.T. abbiano preparato più volte, in violazione del suddetto decreto, decisioni di approvazione di viaggi ufficiali all’estero a nome di Z.A.

Infine, A.B. e A.B. sono accusati di aver approvato il pagamento dei fondi in base alle decisioni precedentemente preparate, pur sapendo che le decisioni non erano state prese in conformità con il decreto, contribuendo così a far sì che Z.A. ottenesse un illecito profitto patrimoniale per un importo totale di 62.530 denari, a danno del bilancio dell’Agenzia per l’Alimentazione e la Veterinaria.